Giornata della memoria 2021. Serve a ciascuno di noi, serve a tutti noi insieme
Non avevo bisogno di visitare Auschwitz o Dachau per capire cos’è l’orrore. Ma ho sempre sentito dentro di me, fin da bambina, la necessità di vedere quei luoghi, respirare quell’aria, sentirne l’odore.
E così ho fatto, a tappe. Visitare quei luoghi, specialmente Birkenau, mi ha fatto scoprire una cosa nuova: mi ha resa consapevole dell’enormità dell’orrore.
Spesso pensiamo al male come qualcosa di nascosto nel buio profondo, qualcosa di isolato, una deviazione.
Invece a Birkenau il male domina lo spazio. Il male ha vissuto alla luce del sole, come se fosse la normalità in una distesa infinita, spesso ricoperta di neve.
L’orrore in una distesa di bianco immacolato.
Oggi è il giorno della memoria. La mente umana per natura tende a dimenticare.
In particolare modo tende a dimenticare ciò che non serve alla propria individuale sopravvivenza. E dunque spesso le commemorazioni sono vissute come una forzatura dell’uomo evoluto. Per capire che il male è sempre lì davanti ai nostri occhi, nascosto o disteso su una coltre bianca infinita, occorre essere vigili, sempre.
Ecco perché il giorno della Memoria non può essere una semplice commemorazione. Serve a ciascuno di noi, serve a tutti noi insieme.
Ascoltare le testimonianze come quella di Sami Modiano, che più di tutti mi ha colpita, è un insegnamento di vita che non può essere trascurato. Quando il padre di Sami, prima di lasciarsi andare nel campo di Auschwitz, ha detto a Sami “Tu ce la devi fare”, gli ha di fatto consegnato una missione, quasi impossibile, e Sami, da solo a soli 14 anni, ce l’ha fatta.
Sami Modiano ha poi dedicato la sua vita agli altri, consegnando a tutti noi una sola, decisamente più semplice missione: quella di non dimenticare.
Poca cosa in confronto alla sua. Tutti insieme, possiamo, dobbiamo farlo.
Fonte: www.huffingtonpost.it