La sua forza e la sua sicurezza blindate da una vita vissuta nella trasparenza
Letizia Battaglia ci ha lasciati. Una donna coraggiosa, una donna “oltre, sempre oltre i luoghi comuni e i perbenismi ipocriti” come l’ha descritta Leoluca Orlando nel suo sincero dolore alla notizia della sua morte. Durante una recente video-intervista a Letizia Battaglia, sono rimasta particolarmente colpita dalla sua forza e dalla sua sicurezza blindate da una vita vissuta nella trasparenza, senza finzioni. Mi ha colpita sentirla parlare del suo matrimonio a soli 16 anni, perché anch’io mi sono sposata a quell’età, probabilmente per la stessa ragione, alla ricerca della libertà. Ma presto ci si accorge che la ricerca della libertà è un cammino lungo, tortuoso che non è mai circoscritto alla libertà individuale. La propria libertà è sempre legata a quella del mondo che ci circonda, a quella degli altri.
Ecco allora il perché delle battaglie contro le mafie, contro le ingiustizie sociali. Che il suo cognome l’avesse predestinata a lottare sempre, per sé e per gli altri, contro ogni tipo di ingiustizia? Chissà… Fu una grande fotografa che quando vide quel che era rimasto di Borsellino, “solo la pancia..”, decise di non fotografarlo “Non potevo fotografarlo così”. I valori dell’amicizia e del rispetto umano prevalsero sul lavoro…e da quel momento decise di non fotografare mai più cronache di mafia. Una grande politica nel vero senso della parola, cioè una donna al servizio della comunità. La battaglia che la accompagnò tutta la vita fu quella per le donne e per i loro diritti. E proprio perché fu sempre al fianco delle donne, soffrì molto nel constatare in diverse occasioni che le peggiori critiche arrivavano da loro. La morte non faceva paura a Letizia ed era fiera e felice di essere vecchia. Amava la vecchiaia perché piena di esperienza di vita. “Ho lavorato per essere vecchia” diceva con forza e quasi vanto. Quando ho saputo della sua morte, ho pensato di aver perso una grande opportunità nella mia vita, ovvero quella di poterla conoscere. Avrei voluto stringerle la mano, ascoltare la sua voce, le sue storie, farle sentire quella solidarietà femminile che tante volte le era mancata.
La voglio ricordare a 86 anni orgogliosa dei suoi capelli tinti di rosa, alla faccia del perbenismo e dei clichés della vecchiaia spesso interpretata come rassegnazione. Come ha scritto il suo caro amico Leoluca Orlando “Una donna leggera e scomoda, come è chi ha valori forti”.
Fonte: www.huffingtonpost.it