Ho letto con piacere l’intervista alla Senatrice Cattaneo sulla presenza femminile nel mondo del lavoro e delle Istituzioni. Concordo totalmente con lei quando dice che le donne devono conquistarsi spazio per le loro competenze e non in quanto donne.
A proposito della Cartabia, eletta Presidente della Consulta, purtroppo va detto che la sua nomina è stata frutto più di una prassi, che vede nominato Presidente il membro più prossimo alla fine del mandato, che di una libera scelta. Quel che conforta è che nel caso della Cartabia il merito coincida con la prassi.
La Senatrice Cattaneo, che posso onorarmi di chiamare “ex collega” avendo condiviso la scorsa legislatura al Senato, è donna di grandi capacità umane e competenze professionali. Mi si potrà dire “è scontato!”. No, non lo è. Ho potuto constatare il suo impegno, a differenza di altri, nell’adempiere, nonostante il suo oneroso lavoro di ricercatrice, al suo ruolo di Senatrice.
Ho apprezzato molto il suo impegno anche nel cambiare in meglio il rapporto fra le Istituzioni e il mondo scientifico che vede le prime troppo spesso sorde rispetto a fatti scientifici e affascinate da “opinioni non documentate”. Si avrà un salto di qualità nei provvedimenti su alcune delicate tematiche quando le Istituzioni si avvarranno della voce autorevole della scienza.
Riguardo alla testimonianza della Senatrice a vita sulla sua positiva esperienza di donna nel mondo scientifico della ricerca, vorrei aggiungere qualcosa: sono certa delle sue parole e della positività della sua esperienza professionale, ma questo non deve trarre in inganno. Perché la ricerca è bene o male un ramo dell’istruzione, della formazione.
Un terreno culturalmente più fertile per l’universo femminile. Un mondo dominato da donne che fortunatamente si è poi allargato anche al campo scientifico, come nel caso della Senatrice Cattaneo. Ma appena guardiamo ad altri importanti settori come quello economico, dalla finanza all’industria, il mondo che più fa circolare denaro e dunque potere, ahimè i dati sulla presenza femminile, soprattutto ai vertici, crollano. Un vero precipizio.
Questa dunque è la realtà della parità di genere in Italia: una disparità pesante.
È qui che bisogna sfondare il muro, partendo dalle donne, come la Senatrice Cattaneo, che sono riuscite in altri settori a far valere le loro competenze per aiutare le donne con altrettante competenze che non riescono a rompere, davvero, quel tetto di cristallo fino ad oggi intatto.
Quando riusciremo a vedere una presenza femminile uguale a quella maschile spalmata su tutti i settori, allora sì che potremo dire di avere sconfitto la discriminazione di genere. Sono certa che tutti, uomini e donne, ne trarremo vantaggio. E, cara Senatrice Cattaneo, vedrà che anche le Istituzioni ascolteranno di più la voce empirica della scienza, lasciando fuori dalla porta le opinioni improvvisate che tanti danni hanno fatto in questi ultimi tempi!
Fonte: www.huffingtonpost.it