In questi giorni il Parlamento ha ripreso la discussione sulla legge sull’eutanasia. Intanto è bene sapere che l’eutanasia in Italia è già legale con la sentenza della Corte Costituzionale, ma occorre una legge che la renda applicabile. E cosi il Parlamento è stato costretto a portare in aula una legge che non avrebbe mai voluto portare, pensando bene però di farla in modo peggiorativo rispetto alle indicazioni della Corte. Va sempre precisato che l’eutanasia si applica solo a casi terminali con gravi sofferenze e dunque nulla ha a che fare con l’arbitraria volontà di suicidarsi.

In questi giorni il Parlamento ha ripreso la discussione sulla legge sull’eutanasia. Intanto è bene sapere che l’eutanasia in Italia è già legale con la sentenza della Corte Costituzionale, ma occorre una legge che la renda applicabile. E cosi il Parlamento è stato costretto a portare in aula una legge che non avrebbe mai voluto portare, pensando bene però di farla in modo peggiorativo rispetto alle indicazioni della Corte. Va sempre precisato che l’eutanasia si applica solo a casi terminali con gravi sofferenze e dunque nulla ha a che fare con l’arbitraria volontà di suicidarsi.

Ma con l’attuale legge in discussione, un malato terminale di cancro, non avendo impedimenti di mobilità fisica, non potrebbe accedere all’eutanasia. Una discriminazione inaccettabile. Altro punto negativo è l’assenza di termini entro i quali il Sistema sanitario deve dare una risposta. Anche questo è inaccettabile perché lascerebbe discrezionalità ad ogni ASL di rispondere o meno in tempi utili. Infine questa discussione improvvisa in aula potrebbe essere il tentativo di indurre la Corte Costituzionale a credere che il Parlamento stia provvedendo alla legge e dunque rinvii il Referendum. Difficile da pensare, visto che il referendum riguarda l’abrogazione in parte di un articolo del codice penale.

Ma  qualcuno ha detto, ed è bene ricordarlo, che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.  Ma resto fiduciosa e sono certa che la Corte sappia ben riconoscere gli specchietti per le allodole e dia la possibilità ai cittadini di esprimersi con il referendum. Resta il fatto che la legge in discussione in Parlamento è un arretramento enorme, con l’intenzione chiara di render vana la sentenza della Corte che invece va rispettata. Purtroppo è la triste conseguenza di un Paese che si dichiara laico ma non lo è. Mi auguro che, con i necessari emendamenti, si arrivi ad una legge giusta, rispettosa dei diritti fondamentali dell’uomo.

Fonte: www.huffingtonpost.it